La sera del 15 agosto, verso le 21, è scoppiato un incendio in via Rilke, zona Ponte Lambro. Una trentina di persone sono rimaste lievemente intossicate, tra loro alcuni minori.
Tutti i condomini sono stati evacuati e non si sono registrati morti o feriti gravi anche se alcuni di loro sono in condizioni più serie e sono stati trasportati in codice giallo negli ospedali di San Donato, Melegnano, Città Studi e Fatebenefratelli.
L’incendio di origine dolosa?
L’incendio è scoppiato in un condominio di edilizia popolare, gestito da MM. Gli agenti stanno indagando sulle possibili cause ma dalle prime indiscrezioni sembra evidente la natura dolosa dell’incendio.
I vigili del fuoco hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area, non hanno trovato un innesco preciso ma la molteplicità di punti da cui si sarebbe sviluppato il rogo fanno propendere per l’origine di natura dolosa.
Piromane isolato o problema sociale?
Mentre si indaga ancora per trovare i colpevoli materiali, già si punta il dito sulle possibili con-cause sociali: una mala gestione del patrimonio abitativo pubblico aggravato da occupazioni abusive. Un problema che si trascina da anni e mai affrontato risolutamente dalla politica.
“I tragici fatti di Via Rilke – ha dichiarato Dijana Pavlovic Candidata al consiglio comunale nella lista PD per Sala sindaco – con l’incendio ipotizzato come doloso di alcuni appartamenti e che ha causato feriti tra adulti e bambini, è paradigmatico di una situazione abitativa pubblica che segna vere criticità”.
“Alcuni degli alloggi finiti in fiamme – continua la Pavlovic – erano vuoti od occupati abusivamente, segno di una mancata assegnazione regolare che segna pesantemente il passo. E questo a causa della follia ideologica della destra in Regione, che ha imposto una legge discriminatoria, giustamente rigettata dai Tribunali, che ha inceppato il corretto iter di assegnazione. In questo vuoto sia insinuano i racket che sfruttano la disperazione di chi non ha un luogo dove vivere ma ha il pieno diritto ad averlo, compresi i cittadini Rom e Sinti. Occorre una nuova stagione di impegno pubblico, rimuovendo gli ostacoli “ideologici” definitivamente, rifacendo graduatorie e assegnazioni, garantendo i diritti maturati, riqualificando a fondo il patrimonio pubblico e creandone di nuovo, anche grazie al PNRR. Miano non può e non deve vivere fin problema di diritto all’abitare, sarebbe una contraddizione con la sua storia, il suo presente e, soprattutto, il suo futuro di “modello” giusto, aperto e inclusivo”.